Nino D'Angelo Grandi Successi

Racconto

by Roberta D'Angelo

on ...Abitare A Cinecittà... (1978), Nino D'Angelo Grandi Successi (2014), 60 (2018)

Mi hanno detto che dai tuoi a Natale
non è stato così male,
hai mangiato il tacchino al forno
e patate di contorno
e non c'era tuo marito,
hai inventato che è sparito
e sei uscita per la strada,
tra le mani della gente,
non t'importava niente.

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Mi hanno detto degli amori clandestini,
dei duecento e più bambini,
dei tuoi seni ancora belli,
della bocca e i tuoi capelli,
delle mani screpolate,
delle orecchie tue bucate
e le gabbie e il letto sfatto
e il pericolo di sfratto.

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ma dimmi, com'è andata poi quella sera?
Hai bussato e lui non c'era,
eri ubriaca da far pena, seduta sui gradini
con le mani in tasca,
con la faccia sfatta come una gatta,
come una matta.
Pensando di prenderlo per mano,
a un rapporto sano.
Non giochiamo a nascondino,
stammi più vicino!

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Mi hanno detto tutti i nostri amici
dei cento e più nemici,
di una certa strategia dei morti per la via.
E le gabbie e il letto sfatto
e il pericolo di sfratto,
del cappuccino in tazza
e quel giorno nella piazza,
di lui...dov'era andato?
Dice dice che hanno sparato.

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ma dimmi, non è bello stare insieme
a giocare che tutto va bene
e partire per un viaggio,
tornando solo il prossimo Maggio
e non uscire più di casa,
dargli i baci nelle orecchie
nel letto caldo, tra le braccia,
guardandosi in faccia.

Ed aspettare che qualcosa si muova,
che la coscienza diventi nuova.

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Mi hanno detto nel tuo letto che è successo,
dell'amore e di tutto quel dolore,
degli amori clandestini,
degli stracci e gli orecchini
e di lui che non la beve
e la coca biancaneve,
dei tuoi seni ancora belli,
della bocca, della bocca
e i tuoi capelli.

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ma dimmi, com'è andata poi quella sera?
Hai bussato e lui non c'era,
eri ubriaca da far pena, seduta sui gradini
con le mani in tasca,
con la faccia sfatta come una gatta,
come una matta.
Pensando di prenderlo per mano,
a un rapporto sano.
Non giochiamo a nascondino,
stammi più vicino!

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Mi hanno detto tutti i nostri amici
dei cento e più nemici,
di una certa strategia dei morti per la via.
E le gabbie e il letto sfatto
e il pericolo di sfratto,
del cappuccino in tazza
e quel giorno nella piazza,
di lui...dov'era andato?
Dice dice che hanno sparato.

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

Ahhhhh...ah ah
Ahhhhh...ah ah

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