Oggi le canto così vol. 3: Le canzoni della mala

La Giava Rossa

by Ornella Vanoni

on Oggi le canto così vol. 3: Le canzoni della mala (1982)

Sazia d'hotel, di tabarin, di cabaret
la bella dama volle trascinar con sé
la brigata dei suoi nobili corteggiator
in un bal musette di gigolettes e malfattor.

Nella più losca e abominevole gargote
tra i fior del male e i cavalieri della notte,
la comitiva entrò, lei sola non tremò,
una giava incominciava e un apache l'invitò.

«Questa è la giava rossa, ch'è tutta una trama
d'amore e di morte, la tua sorte,
bella dama, tu la danzi con me.»
«Non senti ad ogni mossa che il giuoco è mortale?
Tu troppo mi piaci: o i tuoi baci o un pugnale,
altro scampo non v'è.»
Così le sussurrò l'apache, danzando.
Ella s'abbandonò: ‹M'avrai!› «E quando?»
‹Quando vuoi tu, padrone mio.›

Dopo una notte di frenetica follia,
ella scomparve e in lui restò tal bramosia
che la volle riavere, la cercò, la trovò,
ma lei finse non conoscerlo e altera passò;
l'apache furente in un agguato la ghermì,
ella tentando di sfuggirgli lo blandì;
astuzia vana fu, ei la portò laggiù:
«Mia signora, un ballo ancora
e poi, giuro, mai più.»

«Senti: è la giava rossa, ch'è tutta una trama
di tragica sorte, la tua morte,
bella dama, l'hai voluta danzar!»
Ei, con fulminea mossa, piantò la sua lama
nel cuor della dama; poi la volle,
come folle, sulla bocca baciar.
„Occhio! la polizia!„ qualcuno gridò.
Tutti fuggiron via, lui solo restò.
‟Sei stato tu?” «Son stato io!»

«Madama ghigliottina,
un'ultima giava m'invita a danzar…
a più tardi mia damina: possiamo andar!»

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